Il foglio decal a corredo del kit, secondo le indicazioni Italeri, consente di realizzare tre soggetti:
- Regio Esercito, 123^ Compagnia Arditi Camionettisti - Roma Settembre 1943
- Regio Esercito, 113^ Compagnia Arditi Camionettisti - Sicilia Luglio '43
- Regio Esercito, Raggruppamento Sahariano - Tunisia inizio '43
Le note sulla colorazione con le indicazioni dei colori ed i relativi profili in bianco e nero sono chiare ed incluse nell'apposito pieghevole, anche se sembrano essere imprecise:
- la targatura 791B è erroneamente attribuita ad un esemplare in Sicilia ne '43, mentre quella così targata era stata inviata in AS con il primo lotto di 19 camionette (delle quali solo 9 vi giunsero) targate appunto da 790B a 798B. Di queste nove nessuna fece rientro in Italia
Volendo comunque ambientare il mezzo in AS, anche ammettendo che la targa sia appunto la 791B, la camionetta avrebbe dovuto essere armata con un cannone da 47/32 mod. 35 e non con il mod. 39 che risulta invece essere corretto per la "metropolitana"
- la targatura 1181B è erroneamente attribuita ad un esemplare in Tunisia ad inizio '43, per le ragioni appena sopra esposte. Non risulta neppure essere fra quelli andati perduti durante il trasferimento dall'Italia verso l'Africa Settentrionale
- anche se fossero state inavvertitamente confuse le appartenenze della 791B e 1181B, c'è da considerare che in Sicilia tutte e 20 le camionette (due delle quali ancora una volta vennero perdute durante il trasferimento) riultano essere state armate colo con i fuciloni Solothurn contro carri da 20mm
- per l'esemplare mimetico, quello riportato alla difesa di Roma nel '43, le istruzioni per la colorazione riportano che il cannone (corretto in questo caso il mod. 39) sia color metallo brunito. Da contratto queste armi uscivano dalla fabbrica solo colorati in verde scuro o sabbia. Verificando le immagini d'epoca, la colorazione risulta essere scura e quindi ci si dovrebbe orientare verso il verde
Le stampate sono in plastica color nocciola di buona qualità e non presentano ritiri di sorta, mentre sono presenti abbastanza evidenti alcuni segni degli estrattori, ma in posizioni che sembrano essere non visibili a montaggio completato. Il livello di dettaglio è buono ed è coerente su tutte le superfici ed anche i particolari più minuti sono ben stampati, anche se presenatno delle piccole bave in corrispondenza delle giunzioni degli stampi che comunque, data la lavorabilità della plastica, non dovrebbero presentare ostacoli alla rimozione.
La scomposizione della carrozzera, per chi la conosce è identica a quella della versione "desertica", ossia in quattro parti principali, prima dell'incollaggio delle quali sarà bene fare delle prove a secco in modo da non dover ricorrere allo stucco per quanto riguarda la giunzione più delicata, ossia quella posta al centro sul frontale del mezzo. Le cassette della "metropolitana" da montare sopra i parafanghi posteriori, nei profili e nei disegni, risultano essere sbagliate, mentre nel kit sono di forma corretta. La paratia che separa il vano di combattimento da quello motore, ancora una volta viene propostachiusa, anche se le immagini d'epoca (come ad esempio quella presente in basso a pagina 8 del fascicoletto di riferimento incluso con la precedente versione "desertica") la ritraggono invece con delle aperture, che però sulla "metropolitana" risulterebbero essere diverse. Porre rimedio a questa inesattezza, con un po' di pazienza ed un buon taglierino, non costituisce un grosso problema.
La parte automobilistica, ossia telaio, sospensioni e cerchi è la stessa condivisa con i kit dell'AB 41, dell'AB 43 e della "desertica" ed al momento è quella meglio riprodotta, se consideriamo le varie "concorrenti" in resina. I cerchi sono molto belli a vedersi e la scritta SPA sui mozzi è una vera chicca, peccato che essendo gli stessi dei mezzi che l'hanno preceduta, risultino circa un millimetro di diametro più piccoli del dovuto. A corredo del kit vengono forniti due set di ruote. Anche in questo caso sono "mutuate" dai modelli precdenti: dall'AB 41 e 43 per quanto riguarda le Artiglio e dall'AS42 per quelle desertiche. Attenzione però: le desertiche sono corrette come disegno del battistrada, anche se più strette di circa 0.8 mm rispetto al dovuto, mentre le Artiglio sono del tipo stretto e furono usate su questa tipologia di veicolo solo dai mezzi della Polizia (equipaggiati peraltro con le sole Breda da 20mm), mentre in tempo di guerra utilizzavano le Artiglio sì, ma 11.25" x 24" come si può evincere dalle poche immagini pervenuteci.
Come già accennato, il pezzo da 47/32 mod. 39 è ben realizzato ma non è utilizzabile per un mezzo impiegato in Africa Settentrionale (avevano il mod. 35) né per uno in Sicilia in quanto l'armamento era solo con il fucilone controcarri Solothurn da 20mm. La canna viene fornita sia in plastica che in alluminio tornito e la resa del sistema di alzo e brandeggio è buona.
Il kit contiene gli interni del vano di combattimento ma, a differenza della "desertica" non include né il dettaglio in resina del vano motore né figurini.
Anche le fotoincisioni sono le stesse incluse nel kit della versione "desertica"; non sono state diminuite, come auspicabile, nello spessore e le grelle anti insabbiamento non presentano i rinforzi sulla parte esterna.
Il foglio decal è ben stampato ed in registro, anche se in pratica consente di caratterizzare il mezzo solo alla difesa di Roma nel 1943.
Il foglio di istruzioni è stampato in bianco e nero. La sequenza di montaggio appare chiara, anche se sono ancora riportate come opzione le cassette porta dotazioni da montare sui parafanghi posteriori per l'esemplare "desertico", che invece si devono utilizzare.
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