Questa scatola è la prima che la Egys dedica al VCC1. Le faranno seguito ai primi di giugno altre due con corazze aggiuntive una in Somalia (72002) ed una in Iraq (72003). Come già detto si tratta di una conversione per il kit in 1/72 del M113 Italeri (già ESCI) realizzata in una resina che appare essere ben lavorabile e di colore grigio scuro, cosa che però non aiuta molto nell'individuare eventuali imprecisioni. Il modello terminato rappresenta un mezzo di tipo "late" senza corazzature aggiuntive, ossia con le sole corazze in acciaio balistico da 1 cm di spessore che che coprono completamente le pareti laterali e frontali dello scafo e, posteriormente, i serbatoi del gasolio.
La conversione sostituisce per intero la parte superiore dello scafo inclusi i portelli superiori, la rampa di accesso posteriore, la cupola del capocarro, la parte interna dei rulli portellone posteriore, e prevede i lanciagranate da 76mm con i relativi supporti.
Lo scafo si presenta con un livello generale di dettaglio senz'altro buono, anche se sull'esemplare in nostro possesso si nota l'imperfetto stampaggio di buona parte della bullonatura di fissaggio delle sopra citate piastre (in particolare per quanto riguarda il lato destro), che non sarà comunque problematico riprodurre con del plasticard e la presenza di qualche piccola bolla la cui eliminazione ancora una volta non dovrebbe costituire un problema.
Le corazzature frontali vanno correttamente a sovrapporsi a quelle laterali, anche se suggeriamo al modellista un leggerissimo lavoro di carteggiatura per arrotondarne leggermente l'angolo per smussarlo così come sul mezzo reale.
La piastra inferiore situata più posteriormente, quella sopra la gonna che funge da parafango, da quanto risulta dalla documentazione in nostro possesso, riporta quattro bulloni di fissaggio nella seconda fila invece dei tre presenti sul mezzo reale (sia nelle versioni "early" che "late") quindi ne dovranno essere asportati due per poi riposizionarne uno in posizione centrale fra il primo ed il terzo.
Sul cielo della torretta la parte centrale compresa fra i portelli del capocarro e del caposquadra e quello posteriore, dove sono posizionate le cambre di fissaggiodei carichi esterni presenta alcune piccole imperfezioni sia nel posizionamento delle cambre che dello stampo. Ancora una volta l'asportazione delle cambre, la stuccatura delle imperfezioni e la ricostruzione delle stesse ed il loro riposizionamento non dovrebbe presentare difficoltà di sorta.
I portelli superiori così come la rampa di accesso posteriore sono ben realizzati e riportano sia il dettaglio interno che esterno. Anche il cupolino del capocarro è ben riprodotto, anche se le relative protezioni laterali, anch'esse in resina, richiedono un lavoro di assottigliamento per una migliore resa in scala. In ogni caso è un limite imposto dallo stampaggio delle parti in resina e non da una errata ingegnerizzazione dei pezzi.
Nella fase di distacco e rifinitura della piastra che rappresenta la corazzatura frontale da applicare sulla parte inferiore dello scafo è opportuno fare riferimento alle istruzioni al fine di poterla sagomare correttamente. Il foglio istruzioni è costituito da due fogli in formato A4 stampati su una singola facciata. La prima pagina contiene la sequenza, a colori, delle nove fasi del montaggio illustrate in maniera chiara ed efficace. La seconda pagina , in bianco e nero, contiene alcuni cenni storici e le indicazioni sulla colorazione per tre livree: standard (monocromatica), Libano due (a due toni - San Marco) e Kosovo (a tre toni - San Marco). Il kit non contiene decalcomanie.
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