Il foglio decal a corredo del kit, ben stampato ed senza problemi di registo da Zanchetti, consente di realizzare quattro soggetti:
- 26th Panzerz Division - Italy - 1944
- 29th Panzergrenadieren Division - Italy 1944
- 90th Panzergrenadieren Division - Northern Italy 1944
- Unità non meglio identificata - 1944
Le indicazioni sulla colorazione coni riferimenti ai soli Model Master II a smalto con i relativi profili in scala di grigi sono chiare ed incluse nell'apposito fascicolo. Tutte le stampate sono in plastica di colore nocciola di buona qualità. Le superfici, sia quelle interne sia quelle esterne, non presentano ritiri e difetti di sorta quali ritiri o segni di estrattori in posizioni critiche e le bave sono minime. Buono il livello di dettaglio generale che si presenta abbastanza coerente su tutte le superfici e le parti, indipendentemente dalla loro dimensione. A proposito di queste ultime, le pochissime discrepanze a livello dimensionale riscontrate rispetto alla documantazione disponibile sono sempre inferiori ai due decimi di millimetro.
La vasca dello scafo si compone di cinque piastre separate da montarsi attorno a quella che rappresenta il pavimento. La messa in squadro delle varie parti è facilitata dalla paratia frangifiamma che separa il vano motore dalla camera di combattimento. Le paratie laterali hanno le griglie di aerazione del motore aperte (attenzione a rimuovere qualche bava presente su questi particolari), compresa quella caratteristica in corrispondenza del radiatore sul lato destro del veicolo e completa delle lamelle. Le prove a secco mostrano un buon congiungimento fra le varie paratie che appaiono anche perfettamente diritte.
La parte superiore dello scafo ha la piastra anteriore con un buon dettaglio e presenta le aperture per il portello d'ispezione degli organi di trasmissione e del portello del pilota. Quest'ultimo particolare è però privo della caratteristica testurizzazione e manca completamente della fila inferiore di rivetti. Il portello non presenta alcun dettaglio interno ed anche l'imbottitura non è riprodotta perfettamente, mentre il visore anteriore centrale è fornito come parte separata. I pannelli ribaltabili della sovrastruttura sono un po' troppo spessi e possono essere rappresentati in entrambe le posizioni previste. Anche il piastrone posteriore è molto ben fatto e presenta un buon dettaglio sia all'interno (dove ci sono anche un paio di piccoli ritiri in corrispondenza del perno centrale) che all'esterno. I parafanghi superiormante hanno le venature di rinforzo già stampate così come le staffe di supporto mentre la parte inferiore è priva di qualsiasi dettaglio e presenta qualche segno di estrazione.
Discrete le sospensioni, con le balestre che richiederanno un po' di attenzione per la rimozione delle bave lasciate dalla giunzione dei due stampi che si andranno ad innestare sopra i braccetti (questi ultimi stampati sulle pareti laterali) su cui alloggeranno i rulli di rotolamento. La progettazione purtroppo non prevede che il rotolamento possa venire adattato all'abientazione. I rulli sono più piccoli di circa un millimetro, hanno la bombatura un po' troppo pronunciata il giusto numero di bulloni sui cerchi ed un discreto dettaglio del mozzo. La motrice è del tipo con gli otto fori di alleggerimento caratteristici del prototipo e forse dei primissimi mezzi di questo tipo in quanto tutte le altre immagini che ho avuto modo di visionare sono tutte con i rulli pieni. Corretti e sempre ben dettagliati invece i rulli di rinvio.
Il modello presenta anche gli interni relativi alla postazione del pilota ed alla camera di combattimento. Il seggiolino del pilota sembrerebbe sovradimensionato, la pedaliera è di almeno 1,5/2mm troppo arretrata, il gruppo trasmissione/cambio appare troppo semplficato (specie per la prima). La leva del cambio e l'albero di trasmissione con il relativo assemblaggio hanno solo una vaga somiglianza con gli originali. Anche per quanto riguarda il vano di combattimento le dotazioni sembrano essere un po' spartane: due sole casette per le munizioni, due radio di sicreta fattura, un estintore, i cuscini per l'equipaggio, due rastrelliere per gli MP 40 ma si fa notare la mancanza di molti dettagli che abbiamo visto su altri kit dedicati da altri costruttori allo stesso soggetto.
La stampata della Flak è esattamente la stessa che si trova nel kit con riferimento 377 con la sola esclusione del carrello che è stato rimosso. Si tratta una replica abbastanza onesta di un modello iniziale, che mostra i segni del tempo e presenta qualche problema dimensionale e qualche fastidioso segno degli estrattori. Ancora una volta quasi tutte le immagini che ho avuto modo di vedere mostrano sui 38(t) pezzi con le caratteristiche di quelli di produzione successiva. La gabbia per il recupero dei colpi ha l'intelaiatura troppo spessa e la trama della rete fornita nel kit è troppo larga e poco definita.
I cingoli sono del tipo a sezioni e sono stampati anche questi in plastica a iniezione. Buono il livello di dettaglio e lo stampaggio è talmente ben fatto da non richiedere praticamente "straordinari" riguardanti il lavoro di pulizia che richiedono prima di essere montati.
Il foglio di istruzioni è stampato, come consuetusine Italeri, in bianco e nero con dei disegni al tratto che spiegano con chiarezza la sequenza di montaggio in ventuno passaggi.
|