Il kit in nostro possesso non contiene decalcomanie, nemmeno per quanto riguarda le scritte di servizio. Non dovrebbe però essere troppo complesso riprodurle con dei trasferibili di colore bianco o attendere che diventino oggetto di qualche kit di dettaglio.
Le istruzioni riportano a pagina 6 le indicazioni sui colori da utilizzare (quattro colori della gamma Gunze: argento, nero opaco, marrone rossiccio, mogano - sia acrilici che a smalto). Mentre l'applicazione dell'argento e del nero opaco appaiono abbastanza ovvie dal materiale iconografico presente sul libretto, non si può dire altrettanto per il marrone rossiccio (parte interna dei respingenti?) e del mogano (il legno delle traversine?).
Le stampate sono tutte in plastica nera di discreta qualità e lavorabilità, ed i numerosi ed evidenti segni degli estrattori sulle parti di dimensioni maggiori risultano essere in posizioni non visibili a montaggio avvenuto. Le parti non presentano ritiri, mentre è presente qualche bava, anche evidente, in corrispondenza delle giunzioni delle due valve degli stampi. Sia i segni di estrazione che le bave che la qualità della plastica siano elementi difficilmente correggibili dato che l'insieme assemblato verrà a pesare poco meno di venti chili. Le scelte fatte dai progettisti credo siano praticamente obbligate tanto che per far sì che l'insieme sia tenuto insieme a dovere hanno fatto un estensivo ricorso alle viti.
Il livello di dettaglio è buono e coerente su tutte le superfici ed i dettagli, ed anche i particolari più minuti, come ad esempio le varie ringhiere a protezione dei vari ponti, siano ben resi.
Il numero di parti che compongono il kit è veramente enorme se paragonato ad un "normale" kit nella stessa scala ed alcune delle stampate sono addirittura ripetute oltre venti volte (una addirittura fino a ventinove!).
Il modello appoggia su due pianali ferroviari paralleli, ognuno costituito da 27 distinti sub assemblaggi su cui, una volta completati, si andrà ad inserire il "castello" con l'affusto del pezzo da 80cm capace, nella realtà, di penetrare attraverso sette metri di cemento armato ed un metro di acciaio balistico.
Il cannone è interamente realizzato in plastica ed è diviso in due sezioni (rispettivamente da 58 e 38 cm di lunghezza) ognuna delle quali è composta da due parti. Dalle prove a secco le parti risultano combaciare bene anche se, date ancora una volta le dimensioni dell'insieme, sarà meglio non lesinare la colla per essere certi della tenuta dell'insieme ad incollaggio avvenuto. L'alzo del pezzo potrà essere variato in ogni momento, sia in elevazione che depressione, in virtù del pratico sistema messo a punto dai tecnici della Soar Art che prevede due corone dentate con contrasto garantito dalla presenza di un mollone che fa sì che il pezzo si fermi nella posizione desiderata.
Il modello completo appoggia su due sezioni parallele di binario, anche queste fornite nella scatola, della lunghezza di circa due metri realizzate con traversine e massiciata in plastica ad iniezione e binari in alluminio. L'ingegnerizzazione di questa parte sembra molto ben fatta e le sezioni di binario si inseriscono sull'insieme massicciata/traversine a scorrimento. Interessante la soluzione che prevede che tutte queste parti siano tutte intercambiabili mentre alle loro estremità verranno montati due "terminatori".
Come precedentemente accennato nella scatola sono contenute sei parti in fotoincisione pronte all'uso (già separate dai telai) di forma tale da non richiedere piegature e di dimensioni tali da non presentare problemi di manipolazione, anche se bisogna prestare attenzione a non tagliarsi con i bordi delle stesse. Le fotoincisioni più grandi sono destinate alla parte centrale del paiolato di ciascun carrello mentre le altre quattro si utilizzeranno durante il montaggio dell'incastellatura centrale
Il foglio di istruzioni è molto ben stampato su carta buona qualità, in scala di grigi ad eccezione delle prime due pagine che contengono un inquadramento storico di Dora e del suo "gemello" Gustav, la prima delle quali si apre con una foto a colori d'epoca del cannone al momento della sua presentazione ad alcune autorità. La sequenza di montaggio è molto ben presentata ed appare chiara sia per quanto concerne le varie fasi della realizzazione dei sub assemblaggi che il loro successivo inserimento nel complesso carrelli/castello. Dall'esame del fascicolo la costruzione non sembra presentare passaggi particolarmente critici. Quello che lascia perplessi è l'omissione dell'indicazione di come il modello vada colorato limitandosi a riportare il mero elenco dei colori da utilizzare.
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